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"Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione. Con musica dal vivo e immagini proiettate dall'artista Cosbru, l'attore Manuele Morgese interpreta la poetica storia del "pianista sull'oceano" con intensità e coerenza. "Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione. "Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione. Con musica dal vivo e immagini proiettate dall'artista Cosbru, l'attore Manuele Morgese interpreta la poetica storia del "pianista sull'oceano" con intensità e coerenza."Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione."Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione. Con musica dal vivo e immagini proiettate dall'artista Cosbru, l'attore Manuele Morgese interpreta la poetica storia del "pianista sull'oceano" con intensità e coerenza."Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione."Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione. Con musica dal vivo e immagini proiettate dall'artista Cosbru, l'attore Manuele Morgese interpreta la poetica storia del "pianista sull'oceano" con intensità e coerenza."Novecento" è un classico teatrale che, in questa versione, diventa un viaggio musicale e recitativo, unendo jazz e narrazione.
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palco del teatro
La Storia del CineTeatro

L’edificio, realizzato nel 1935 su progetto dell’ingegner Emanuele Paolini, faceva parte dell’ampio complesso della Casa del Balilla, all’epoca gestito dall’ente di regime G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) trasformato nel dopoguerra in G.l. (Gioventù Italiana).
La forma architettonica è dichiarata come “razionalista”, priva di orpelli, presuntivamente ricondotta a misura essenzialmente connessa ai bisogni.

La storia d’uso dell’edificio è quella di locale cinematografico di terza categoria, destinato sin dal dopoguerra a proiezioni di quinta e sesta visione, a basso costo d’entrata.
Nei primi anni del dopoguerra la gestione fu direttamente affidata alla G.l. e, in seguito, da questa ceduta in concessione e fitto a diversi piccoli gestori. In seguito si assistette a un nuovo rapido abbassamento dell’offerta e infine, almeno per l’ultimo decennio della gestione, a un uso di proiezione di sola pornografia.

Nel 2004 il Comune ha approvato il progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione del Cinema Astra, perché diventasse luogo di attività teatrali, musicali, artistiche e culturali. Nella primavera 2020, è stato pubblicato il bando di concessione in comodato d’uso per l’utilizzo del “CineTeatro ex Astra” di proprietà comunale. Con questo atto il Comune ha inteso porre fine a un travagliato percorso burocratico durato vent’anni, tra chiusura e abbandono della struttura, reperimento fondi, progettazione, realizzazione e collaudi.

Dal 2021 la gestione del Teatro è stata affidata alla Compagnia Teatro Sassari e alla Compagnia Teatrale “La Botte e il Cilindro”, con un progetto di amministrazione gestionale formalizzato con apposito regolamento organizzativo interno costituito per obiettivi di programmi culturali condivisi.

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La Storia del CineTeatro

L’edificio, realizzato nel 1935 su progetto dell’ingegner Emanuele Paolini, faceva parte dell’ampio complesso della Casa del Balilla, all’epoca gestito dall’ente di regime G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) trasformato nel dopoguerra in G.l. (Gioventù Italiana).
La forma architettonica è dichiarata come “razionalista”, priva di orpelli, presuntivamente ricondotta a misura essenzialmente connessa ai bisogni.

La storia d’uso dell’edificio è quella di locale cinematografico di terza categoria, destinato sin dal dopoguerra a proiezioni di quinta e sesta visione, a basso costo d’entrata.
Nei primi anni del dopoguerra la gestione fu direttamente affidata alla G.l. e, in seguito, da questa ceduta in concessione e fitto a diversi piccoli gestori. In seguito si assistette a un nuovo rapido abbassamento dell’offerta e infine, almeno per l’ultimo decennio della gestione, a un uso di proiezione di sola pornografia.

Nel 2004 il Comune ha approvato il progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione del Cinema Astra, perché diventasse luogo di attività teatrali, musicali, artistiche e culturali. Nella primavera 2020, è stato pubblicato il bando di concessione in comodato d’uso per l’utilizzo del “CineTeatro ex Astra” di proprietà comunale. Con questo atto il Comune ha inteso porre fine a un travagliato percorso burocratico durato vent’anni, tra chiusura e abbandono della struttura, reperimento fondi, progettazione, realizzazione e collaudi.

Dal 2021 la gestione del Teatro è stata affidata alla Compagnia Teatro Sassari e alla Compagnia Teatrale “La Botte e il Cilindro”, con un progetto di amministrazione gestionale formalizzato con apposito regolamento organizzativo interno costituito per obiettivi di programmi culturali condivisi.

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L’edificio, realizzato nel 1935 su progetto dell’ingegner Emanuele Paolini, faceva parte dell’ampio complesso della Casa del Balilla, all’epoca gestito dall’ente di regime G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) trasformato nel dopoguerra in G.l. (Gioventù Italiana).
La forma architettonica è dichiarata come “razionalista”, priva di orpelli, presuntivamente ricondotta a misura essenzialmente connessa ai bisogni.

La storia d’uso dell’edificio è quella di locale cinematografico di terza categoria, destinato sin dal dopoguerra a proiezioni di quinta e sesta visione, a basso costo d’entrata.
Nei primi anni del dopoguerra la gestione fu direttamente affidata alla G.l. e, in seguito, da questa ceduta in concessione e fitto a diversi piccoli gestori. In seguito si assistette a un nuovo rapido abbassamento dell’offerta e infine, almeno per l’ultimo decennio della gestione, a un uso di proiezione di sola pornografia.

Nel 2004 il Comune ha approvato il progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione del Cinema Astra, perché diventasse luogo di attività teatrali, musicali, artistiche e culturali. Nella primavera 2020, è stato pubblicato il bando di concessione in comodato d’uso per l’utilizzo del “CineTeatro ex Astra” di proprietà comunale. Con questo atto il Comune ha inteso porre fine a un travagliato percorso burocratico durato vent’anni, tra chiusura e abbandono della struttura, reperimento fondi, progettazione, realizzazione e collaudi.

Dal 2021 la gestione del Teatro è stata affidata alla Compagnia Teatro Sassari e alla Compagnia Teatrale “La Botte e il Cilindro”, con un progetto di amministrazione gestionale formalizzato con apposito regolamento organizzativo interno costituito per obiettivi di programmi culturali condivisi.

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L’edificio, realizzato nel 1935 su progetto dell’ingegner Emanuele Paolini, faceva parte dell’ampio complesso della Casa del Balilla, all’epoca gestito dall’ente di regime G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) trasformato nel dopoguerra in G.l. (Gioventù Italiana).
La forma architettonica è dichiarata come “razionalista”, priva di orpelli, presuntivamente ricondotta a misura essenzialmente connessa ai bisogni.

La storia d’uso dell’edificio è quella di locale cinematografico di terza categoria, destinato sin dal dopoguerra a proiezioni di quinta e sesta visione, a basso costo d’entrata.
Nei primi anni del dopoguerra la gestione fu direttamente affidata alla G.l. e, in seguito, da questa ceduta in concessione e fitto a diversi piccoli gestori. In seguito si assistette a un nuovo rapido abbassamento dell’offerta e infine, almeno per l’ultimo decennio della gestione, a un uso di proiezione di sola pornografia.

Nel 2004 il Comune ha approvato il progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione del Cinema Astra, perché diventasse luogo di attività teatrali, musicali, artistiche e culturali. Nella primavera 2020, è stato pubblicato il bando di concessione in comodato d’uso per l’utilizzo del “CineTeatro ex Astra” di proprietà comunale. Con questo atto il Comune ha inteso porre fine a un travagliato percorso burocratico durato vent’anni, tra chiusura e abbandono della struttura, reperimento fondi, progettazione, realizzazione e collaudi.

Dal 2021 la gestione del Teatro è stata affidata alla Compagnia Teatro Sassari e alla Compagnia Teatrale “La Botte e il Cilindro”, con un progetto di amministrazione gestionale formalizzato con apposito regolamento organizzativo interno costituito per obiettivi di programmi culturali condivisi.

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L’edificio, realizzato nel 1935 su progetto dell’ingegner Emanuele Paolini, faceva parte dell’ampio complesso della Casa del Balilla, all’epoca gestito dall’ente di regime G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) trasformato nel dopoguerra in G.l. (Gioventù Italiana).
La forma architettonica è dichiarata come “razionalista”, priva di orpelli, presuntivamente ricondotta a misura essenzialmente connessa ai bisogni.

La storia d’uso dell’edificio è quella di locale cinematografico di terza categoria, destinato sin dal dopoguerra a proiezioni di quinta e sesta visione, a basso costo d’entrata.
Nei primi anni del dopoguerra la gestione fu direttamente affidata alla G.l. e, in seguito, da questa ceduta in concessione e fitto a diversi piccoli gestori. In seguito si assistette a un nuovo rapido abbassamento dell’offerta e infine, almeno per l’ultimo decennio della gestione, a un uso di proiezione di sola pornografia.

Nel 2004 il Comune ha approvato il progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione del Cinema Astra, perché diventasse luogo di attività teatrali, musicali, artistiche e culturali. Nella primavera 2020, è stato pubblicato il bando di concessione in comodato d’uso per l’utilizzo del “CineTeatro ex Astra” di proprietà comunale. Con questo atto il Comune ha inteso porre fine a un travagliato percorso burocratico durato vent’anni, tra chiusura e abbandono della struttura, reperimento fondi, progettazione, realizzazione e collaudi.

Dal 2021 la gestione del Teatro è stata affidata alla Compagnia Teatro Sassari e alla Compagnia Teatrale “La Botte e il Cilindro”, con un progetto di amministrazione gestionale formalizzato con apposito regolamento organizzativo interno costituito per obiettivi di programmi culturali condivisi.

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L’edificio, realizzato nel 1935 su progetto dell’ingegner Emanuele Paolini, faceva parte dell’ampio complesso della Casa del Balilla, all’epoca gestito dall’ente di regime G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) trasformato nel dopoguerra in G.l. (Gioventù Italiana).
La forma architettonica è dichiarata come “razionalista”, priva di orpelli, presuntivamente ricondotta a misura essenzialmente connessa ai bisogni.

La storia d’uso dell’edificio è quella di locale cinematografico di terza categoria, destinato sin dal dopoguerra a proiezioni di quinta e sesta visione, a basso costo d’entrata.
Nei primi anni del dopoguerra la gestione fu direttamente affidata alla G.l. e, in seguito, da questa ceduta in concessione e fitto a diversi piccoli gestori. In seguito si assistette a un nuovo rapido abbassamento dell’offerta e infine, almeno per l’ultimo decennio della gestione, a un uso di proiezione di sola pornografia.

Nel 2004 il Comune ha approvato il progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione del Cinema Astra, perché diventasse luogo di attività teatrali, musicali, artistiche e culturali. Nella primavera 2020, è stato pubblicato il bando di concessione in comodato d’uso per l’utilizzo del “CineTeatro ex Astra” di proprietà comunale. Con questo atto il Comune ha inteso porre fine a un travagliato percorso burocratico durato vent’anni, tra chiusura e abbandono della struttura, reperimento fondi, progettazione, realizzazione e collaudi.

Dal 2021 la gestione del Teatro è stata affidata alla Compagnia Teatro Sassari e alla Compagnia Teatrale “La Botte e il Cilindro”, con un progetto di amministrazione gestionale formalizzato con apposito regolamento organizzativo interno costituito per obiettivi di programmi culturali condivisi.

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